La collezione della mia famiglia nasce con mio padre oreste e ha avuto una genesi particolare: mio padre, negli anni ’60 e ’70, aveva una società che realizzava i cliché per i cataloghi d’arte ed era costantemente in contatto con artisti. Un tempo stampare un catalogo era un lavoro lento e complesso, che richiedeva la presenza dell’autore per la creazione e la composizione.
Mio padre divenne così amico di molti artisti e si trovò anche nella condizione privilegiata di conoscere l’avanguardia artistica di quegli anni.
Tante volte si presentava a casa con lavori astratti, concettuali, molte volte anche provocatori, in contrasto con la pittura classica in voga in quegli anni, fatta soprattutto di paesaggi e di nature morte.
È stata una palestra di vita che mi ha segnato profondamente perché, attraverso gli artisti che incontravo e soprattutto le opere che osservavo in laboratorio e a casa, ho potuto maturare un mio gusto e sviluppare una mia passione per l’arte.
Mi sono reso conto dell’importanza di lavorare in un luogo di cui arte e bellezza siano parte integrante e ho poi portato questa consapevolezza nella mia azienda, in emmegi Group.
Il mondo dell’editoria è completamente cambiato così come quello dell’arte evolve velocemente, ma la lezione di mio padre è rimasta. Alcuni anni fa ho ristrutturato un vecchio stabile nel quartiere Isola e qui ho portato parte della mia collezione, perché desideravo che anche i miei collaboratori potessero lavorare in un luogo carico di suggestioni, in grado di acuire l’intelligenza delle persone.
Oggi sono molto lieto quando un collaboratore mi chiede di spostare o prendere un’opera per averla vicino a sé: questo mi conforta del fatto che l’attenzione e l’interesse è desto e che probabilmente questa persona porterà questa esperienza anche in altri contesti della sua vita.
Credo che questa passione, che mi ha spinto negli anni a essere molto attento alle novità artistiche per continuare a migliorare la collezione di famiglia, sia passata anche ai miei figli, anch’essi già attivi nel mondo dell’arte.
“No name” rappresenta un pezzo della mia collezione: si tratta per lo più di opere che avevo in archivio e che non erano più tra quelle che espongo in casa o in azienda, ma che sentivo reclamassero uno spazio tutto loro.
Il castello di morsasco è stata l’occasione per riportarle in vista e di questo sono grato a Franca ed Aldo, perché rivedendo alcune opere, soprattutto quelle degli anni ’70 e ’80, ho ricordato mio padre. molte hanno sul retro una dedica dell’artista, come il mario Schifano in mostra, ed è stato come aprire un cassetto della memoria: mi ha sì fatto sentire un po’ più datato, ma mi ha restituito anche il senso della mia famiglia, del lavorare con serietà e passione, come faceva mio padre, e ha riconfermato l’importanza di saper trasmettere la bellezza a chi ci circonda e a chi verrà dopo di noi.
Marco Genzini
Milano, luglio 2018
Associazione di promozione
sociale e culturale Castello di Morsasco
CF 90019400069
Tel: +39 334 3769833
Mail: castellodimorsasco@gmail.com
Castello di Giarole (AL)
Castello di Piovera (AL)
Castello di Monastero Bormida (AT)
Castello di Monticello d’Alba (CN)
Photo credits: Massimiliano Camera, Andrea Chiesa, Marck Cooper, Angelo Durante, Loris Di Falco, Debora Garritani, Paolo Perrone, Fabio Polosa, Daniele Serra, Costanzo Cocuzza, Laura Ferrari, Fraintesa. Powered by: Net-Uno